I say what I mean, and I do what I say.

Heat, Michael Mann

Uno dei più bei libri che ho letto quest’anno è A fuoco di Gianluca Grimalda, un autore portato alla mia attenzione da No Food • No Science. Ho iniziato la lettura appena prima di partire in treno per una settimana in Calabria, e tutta la vacanza ha finito per essere segnata dalle parole di Grimalda e da frequenti riflessioni dettate dalle sue esperienze.

Licenziato per essersi rifiutato di prendere un aereo, Grimalda racconta il suo viaggiare lento e l’impatto che la disobbedienza civile ha avuto sulla sua vita. Non è ovviamente solo la dimensione lavorativa ad essere coinvolta, anzi. A pagare le conseguenze dell’attivismo di Grimalda è soprattutto la dimensione affettiva.

A fuoco mescola diario di viaggio, vicende personali e ricerca scientifica. Sembra un caos, ma Grimalda tiene tutto insieme con una scrittura fluida che alterna specifici episodi del suo lungo percorso via terra e via mare per rientrare in Italia dall’isola di Bougainville a sintetiche e potenti analisi sulla crisi climatica e i suoi effetti, il tutto senza perdere mai di vista i rapporti con la famiglia.

Proprio questi ultimi sono quelli che mi hanno dato più da pensare. Dopo anni di veganismo, genitori e parenti continuano a rifiutare di prendere seriamente in considerazione le motivazioni delle mie scelte. Insistono, piuttosto, con etichette quali “radicalità” ed “estremismo”, come se il mio solo esistere diversamente costituisse di per sé un problema o, peggio, un pericolo.

Grimalda, allora, diventa un esempio e un modello di riferimento per me. Rischiare tutto consapevoli di perderlo e in nome di un valore più alto è proprio quel genere di vocazione che ci muove senza che la si possa spiegare a parole. La qualifichiamo mettendola in pratica, agendo quotidianemente nel solo modo che ci sembra possibile. Si dice quello in cui si crede, e si fa quello che si dice.

Non è un caso che abbia scelto di partecipare alla Conference for Animal Liberation viaggiando in treno sia all’andata che al ritorno. La disobbedienza è anche questa: rifiutarsi di credere che la comodità non abbia un prezzo.